Hotel Adler Dolomiti
Ortisei - Val Gardena
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La santoreggia annua viene coltivata nell‘Europa centrale già a partire dal IX secolo. Soprattutto negli orti dei monasteri, è stata utilizzata come pianta officinale e come pianta aromatica. Si suppone che il nome botanico “Satureja“ derivi dalla parola greca “satyr“, a indicare le proprietà afrodisiache di questa pianta. È stata portata in Europa centrale e settentrionale dai monaci benedettini, e nella tradizione popolare è considerata la “pianta della felicità“. Appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. È una pianta annuale, i cui gambi raggiungono l‘altezza di 25 cm. Alcune varietà tuttavia possono raggiungere anche l‘altezza di 70 cm. I fiori della santoreggia annua hanno cinque petali, di un colore che va dal bianco al rosa pallido, e in alcuni casi addirittura viola.
La santoreggia annua ha un sapore molto deciso, notevolmente speziato. Si accompagna bene ai fagioli, ai legumi in generale, alle zuppe, ai piatti a base di funghi, al pesce e ai cetrioli sottaceto. Nota: poiché la santoreggia annua possiede un notevole potere aromatico, si consiglia di utilizzarla solamente in quantità ridotte e di impiegare solamente le punte più tenere della foglia della pianta fresca.
La santoreggia annua stimola l‘appetito. Oltre alle sue proprietà digestive e carminative, è anche un leggero antisettico grazie al suo contenuto di oli essenziali. La tisana di santoreggia annua fa bene a tutti gli organi preposti alla digestione, in particolare allo stomaco e all‘intestino. Inoltre ha proprietà espettoranti. È un antico rimedio contro la diarrea, combatte la tosse e le ostruzioni delle vie respiratorie. Ai bambini affetti da pertosse e da asma venivano prescritti un tempo i bagni curativi a base di questa pianta. L‘olio essenziale ricavato viene impiegato nell‘industria cosmetica e anche come aroma per dolci. Le foglie fresche pestate sono un antico rimedio casalingo contro le punture delle api e delle vespe.