Il Gruppo del Tessa

a Merano e dintorni è il più grande parco naturale dell’Alto Adige

Nell‘area di Merano sono molte le alte vette che non aspettano altro che essere conquistate, quindi scarponi ai piedi e zaino in spalla! Note con il nome di Gruppo del Tessa, costituiscono il cuore pulsante dell‘omonimo parco naturale. Il parco, che vanta un‘enorme varietà di flora e fauna, è particolarmente amato per la sua ricchezza idrica. La massiccia presenza di roccia non consolidata riesce ad assorbire in modo ottimale le acque di disgelo degli antichi ghiacciai rifornendo così di acqua quest’area ricca di vegetazione. Con i suoi numerosi laghi situati sui vari altopiani e con le sue pendici meridionali illuminate dal sole, il Gruppo del Tessa offre un emozionante contrasto di paesaggi alpini.

Posizione:

Il Gruppo del Tessa, facente parte delle Alpi Venoste, è circondato da numerose valli altoatesine. A sud si estendono la Val Venosta e la Conca di Merano, a est la Val Passiria e a ovest la Val Senales. A nord è invece la Val di Fosse a delineare il confine con la Cresta di Senales. La catena montuosa è infine delimitata a nord-est dalla Val di Plan.

 

Vette e montagne:

Con la considerevole altezza di 3.337 metri, il Monte Rosso si erge tra le altre vette del Tessa. Fu conquistato per la prima volta nel 1827, dal versante sud-occidentale. La vetta adiacente al Monte Rosso è la Cima Tessa, la seconda vetta più alta della catena montuosa che arriva a toccare i 3.318 metri di altitudine. Essa si distingue principalmente per il suo caratteristico materiale roccioso. A nord e a est della vetta sono riscontrabili ancora alcuni resti di ghiacciai. Altre vette degne di essere menzionate sono la Cima Bianca Grande, il cui nome deriva dalla presenza di roccia di marmo chiaro, e il Cigat, splendido punto panoramico. Molto apprezzate sono inoltre la Cima Rosa e la vicina Piccola Cima Rosa, che attirano numerosi escursionisti in estate e appassionati di scialpinismo in inverno.

 

Miti e leggende:

Gertraud vom Steinerhof, conosciuta come „Stuaner Geada“, era una strega cattiva che abitava sopra Parcines e in grado di scatenare violente perturbazioni atmosferiche. Soleva starsene seduta su una pietra sopra la caverna dove dimorava e lavorare a maglia la lana in compagnia del diavolo. Pare che la sua mano infuocata sia rimasta impressa nella roccia.

 

Lungo il sentiero delle leggende, che inizia e si conclude a Parcines, è possibile venire a conoscenza di molte altre storie e leggende. 

Escursioni:

Passeggiata attraverso la Val di Sopranes

Tempo di percorrenza: 03:00 h

Distanza: 6,7 km

Dislivello: 520 hm

Grado di difficoltà: facile


Dal punto di ristoro Tiroler Kreuz parte un‘escursione di appena tre ore che conduce fino al ristorante Talbauer attraverso la Val di Sopranes. Seguire il sentiero n. 6 fino al ristorante Longfoll, poi il sentiero n. 24 che, svoltando a sinistra, conduce fino al Talbauer. Per il ritorno seguire la comoda via attraverso i masi Muthöfen o, in alternativa, quella più breve lungo il sentiero n. 23B.

Al Rifugio Cima Fiammante

Tempo di percorrenza: 06:30 h

Distanza: 10 km

Dislivello: 1.200 hm

Grado di difficoltà: medio


Quest‘escursione conduce nel cuore del Gruppo del Tessa. Al parcheggio Zieltal a Parcines parte un agevole sentiero che, passando da una cascata, conduce al Rifugio Nassereto. Da lì l‘escursione prosegue sul sentiero n. 8 che attraversa l‘alpeggio Gingglalm fino ad arrivare alla malga Zielalm. A questo punto il Rifugio Cima Fiammante non è più lontano. Per tornare seguire lo stesso percorso.

Sul Cigat

Tempo di percorrenza: 09:30 h

Distanza: 22,7 km

Dislivello: 1.500 hm

Grado di difficoltà: difficile


Preferite una cima vera e propria? Il Gruppo del Tessa vi viene subito incontro. Un tour ambizioso conduce, per esempio, dalla stazione a monte della funivia Texel a Rablà fino al Cigat 2.998 m. Prima raggiungere il Rifugio Nassereto percorrendo l‘Alta Via di Merano n. 24, poi seguire il sentiero n. 8 (sopra descritto) fino al Rifugio Cima Fiammante. Da lì il sentiero n. 7 conduce fino al Passo del Colle e infine seguire il sentiero 7A sul crinale occidentale fino alla vetta. Il ritorno avviene seguendo lo stesso itinerario.

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